“Poveri ragazzi”: dopo l’ordinanza anti-schiamazzi, si diffonde la contrarietà sui social

DiNicolae Galea

3 Luglio 2025

Dal 1° luglio al 30 settembre, nel nostro Comune sarà vietato ogni tipo di raduno notturno tra l’una e le sette del mattino. Lo prevede l’ordinanza del Sindaco Sandro Giglietti. Una misura accompagnata dall’installazione di nuove telecamere nei cosiddetti “territori attenzionati”, che verranno segnalati da cartelli. All’origine, secondo il Sindaco Giglietti, le proteste di un gruppo di residenti – circa cinquanta – che da settimane lamentano rumori serali, in particolare nella zona del cimitero.

«Tutti hanno diritto al proprio sonno e a dormire in tranquillità», ha dichiarato il sindaco Sandro Giglietti. Parole condivisibili, ma la risposta scelta dall’amministrazione appare sproporzionata: un divieto esteso all’intera popolazione, in assenza di reali momenti di confronto, né con chi vive quel disagio generazionale in modo diretto. Nessuna proposta alternativa, nessun percorso educativo, nessuna area messa a disposizione. Solo sanzioni da 100 a 500 euro e occhi elettronici puntati su zone ancora da definire.

Secondo la minoranza “Vivi Monterosi”, invece, la via da seguire dovrebbe essere quella dell’educazione e del coinvolgimento: investire in spazi, attività e strumenti di ascolto, anziché rispondere con misure repressive che rischiano solo di alimentare il conflitto.

Il rischio è evidente: trasformare un disagio legittimo – quello di chi chiede tranquillità – in una campagna repressiva che colpisce chi, semplicemente, cerca uno spazio per stare insieme. In un paese dove ai giovani non viene offerta una possibilità di aggregazione o progettualità, è legittimo domandarsi se la responsabilità sia davvero solo loro.

Il malcontento, intanto, è emerso chiaramente anche online. «Che amarezza», «E daje con il restringimento della libertà», «Poveri ragazzi», «I giovani danno sempre fastidio ai più vecchi», «Però è estate ..un po di rumore, colore, allegria ma che male possono fare.» fino all’ironico: «Ma vale anche per i cani?». Commenti che raccontano una comunità divisa, in cui il disagio sociale viene affrontato più con le ordinanze che con l’ascolto.

Il diritto al riposo è sacrosanto. Ma non può diventare il pretesto per limitare la libertà, soprattutto quando mancano alternative, spazi, idee. A Monterosi non serve un coprifuoco. Serve una politica capace di educare, mediare, proporre. E che non abbia paura di parlare con chi oggi verrà solo sorvegliato e punito.

Monterosi, forse,  diventerà anche un paese con meno schiamazzi… ma anche con meno libertà.

DiNicolae Galea

Giornalista e direttore responsabile di Monterosi24. Esperto in comunicazione istituzionale, con una formazione accademica in Relazioni Internazionali