Secondo l’organizzazione c’erano 560 presenti, tanti si sono dovuti mettere all’esterno per la mancanza di spazio: familiari e amici a sostegno dei candidati ma anche moltissimi curiosi, tra cui alcuni residenti di Terre dei Consoli. Una sala sobria con i colori della lista, il rosso ed il bianco, e non potevano mancare i simboli elettorali.
In prima fila c’erano, fra gli altri, Luciano Zappata, il Vice Sindaco Nicola Baldelli, Maurizio Tamantini e Claudio Ribeca, proprietario della Conad. In piedi, un po’ defilato ma accanto al padre, il figlio del Sindaco, il passionario Giovanni, che ha letto una lettera introduttiva e ha ringraziato il padre: “Questa amministrazione ha messo le basi per la Monterosi del futuro”, ha dichiarato.

Il Sindaco Giglietti ha poi iniziato parlando delle opere realizzate dalla sua amministrazione e non sono mancate risposte dirette e dure al comitato Paris. Il bilancio di 10 anni include aver portato il 118 a Monterosi, il centro prelievi Avis, la scuola materna, la costruzione in atto della scuola media e la manutenzione delle strade. Tanti sono i progetti che il sindaco tiene a precisare, opere realizzate senza ricorrere all’aumento della pressione fiscale.
Sul piano regolatore, Giglietti ha dichiarato che in 39 anni in comune Paris non è stato mai in grado di approvare questo atto fondamentale di una amministrazione di un Comune: “aspetto ancora la risposta di Paris”, ha dichiarato sollecitando una risposta che a distanza di un mese non è ancora arrivata. Ha poi lanciato una proposta accolta con applausi da tutta la sala: una navetta comunale per il servizio di trasporto pubblico. Ma non solo, tra le proposte del programma ci sono anche un oratorio, uno sportello per i cittadini extracomunitari, la rigenerazione di Piazza Garibaldi, la rete fognaria della Partucce e un nuovo parcheggio nei spazi verdi attorno alla rotonda.
Hanno concluso i candidati, visibilmente emozionati c’è chi ha parlato di più e chi di meno. Il candidato Vittorio Totonelli è stato molto apprezzato: alla battuta su una “patente” per usare Facebook, facendo riferimento ai tanti profili che insultano e denigrano gratuitamente sui social network, Totonelli ha ricevuto applausi e risate dall’intera sala.
Una candidata ha fatto un richiamo alle radici e alla parola “paesana”, qualcuna si è definita donna dietro le quinte e di poche parole e chi invece ha parlato di inclusività e di squadra, ringraziando Giglietti. Ma non sono mancati gli attimi di blocco emozionale che qualcuno ha avuto davanti alla platea, recuperando poi velocemente il filo.
Il lancio della lista Tre Monti Tre Rose si è chiuso con i ringraziamenti alle associazioni e con dei riconoscimenti a delle persone chiave per l’amministrazione Giglietti, ma anche con dei ringraziamenti al figlio Giovanni che è stato sempre a fianco del padre.
“Vota Zia” citava la scritta su qualche maglietta dei presenti, facendo riferimento alla candidata Alessia Procacci. Una mossa simpatica nello stile suo e del marito Rodolfo, che non ha mai smesso di sostenerla, un padre e un marito esemplare secondo alcuni.

E allora un bilancio ora lo facciamo noi: nell’aria si è respirato un’atmosfera positiva e non di scontro, di serenità e non di paura, di calma e non di agitazione. Se la lista Vivi Monterosi ha iniziato per prima a fare campagna elettorale con un post del 29 dicembre e ad attaccare – pensiamo al campo sportivo, piano regolatore – tutto questo si è dimostrato un boomerang. Lontani dall’ascolto e dalla correttezza che professano, si sono trasformati in iene che attaccano. Sarà che la lista Tre Monti Tre Rose è oggettivamente la favorita, ma i candidati di Vivi Monterosi e il Candidato Sindaco Paris iniziano a dare segnali di cedimento e rassegnazione. Oltre allo zoccolo duro e quindi la cerchia dei voti che avrebbe Paris, 600/700, non riesce, almeno per ora, ad andare oltre. Poco credibile per alcuni, fa campagna diffamatoria per altri.
Chi vota Giglietti dà un giudizio positivo sugli ultimi 10 anni, abbiamo notato, soprattutto nell’elettorato più giovane, che in Giglietti vedono apertura e visione. Lontano dagli intrighi di certe famiglie storiche del paese, un uomo libero con un’immagine pulita e non compromessa. E allora staremo a vedere: mancano sì e no 28 giorni, ma la strada al momento sembrerebbe già segnata.